Premesso che:
l'Ente nazionale cinofilia italiana (ENCI) è un'associazione di allevatori a carattere tecnico-economico, con sede a Milano, che ha l'importante incarico di rilasciare le attestazioni ufficiali della purezza delle razze canine, e dunque di tutelare le razze canine riconosciute pure, migliorandone e incrementandone l'allevamento, nonché disciplinandone e favorendone l'impiego e la valorizzazione ai fini zootecnici, oltre che sportivi;
l'ENCI regola e controlla la produzione e l'allevamento dei cani di razza con particolare riguardo alle esigenze della cinotecnia italiana e cura la tenuta dei libri genealogici e registri anagrafici;
è fatto obbligo agli iscritti al registro degli allevatori dell'ENCI del libro genealogico del cane di razza di rispettare il regolamento denominato "codice etico dell'allevatore di cani";
considerato che:
l'allevamento e la selezione del cane sono associati a responsabilità di tipo etico, che richiedono una gestione seria e onesta;
l'art. 11 del codice etico dell'ENCI recita: "Non accoppiare femmine troppo giovani, non prima del secondo calore, o troppo anziane. Dopo i sette anni di età è opportuno ottenere un certificato veterinario di idoneità alla riproduzione". Nonostante quanto sancito, per alcune cucciolate non vengono rispettati i requisiti di età della madre, talvolta incinta anche al primo calore o in età avanzata, e vengono rilasciati i pedigree senza alcun problema;
inoltre, nonostante l'art. 16 reciti che "È opportuno che una fattrice, a salvaguardia del suo benessere, non abbia più di cinque cucciolate nella sua vita", vi sono diverse casistiche, con percentuali molto alte, di femmine utilizzate 8 o 10 volte nel loro ciclo vitale e poi vendute perché non più utili all'allevamento;
i controlli veterinari sono pochi e spesso inadeguati nelle prove di lavoro (dette anche "prove di selezione zootecnica") non tenendo conto del benessere degli animali;
considerato inoltre che, a quanto risulta agli interroganti:
l'art. 9 del codice etico sancisce: "Far riprodurre cani sani, cioè privi di malattie manifeste o impedimenti a una corretta funzionalità o portatori di patologie ereditarie rilevate";
nelle prove selettive canine spesso gareggiano soggetti con displasie gravi (com'è accaduto in occasione del campionato sociale del club amatori pastore belga), senza che le aziende sanitarie locali di competenza ne fossero al corrente;
di rado vengono effettuati controlli sulle cucciolate, lasciando spazio alla falsificazione dei certificati di origine, come ad esempio pedigree con caratteristiche non contemplate negli standard di razza, o pedigree rilasciati per cuccioli la cui madre risultava morta prima della loro nascita,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della gravissima situazione descritta;
quali iniziative intenda adottare per richiamare l'ente alle sue responsabilità e garantire una gestione etica e onesta, come previsto dal regolamento;
quali misure ritenga di intraprendere per dare certezze a quanti lavorano presso l'ENCI e a quanti fanno ad esso riferimento.